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vero o falso ?

CERCHI NEL GRANO

Il fenomeno dei cerchi nel grano ha iniziato ad avere eco all’inizio degli anni ‘90, quando nei nostri schermi televisivi ci vennero proposte immagini spettacolari di bellissimi e misteriosi cerchi nel grano in Inghilterra. Ma il fenomeno iniziò molto prima degli anni ‘90, c’è chi sostiene che i cerchi nel grano erano presenti già dagli anni ‘70 e chi ha azzardato l’ipotesi che vi erano tracce di essi dalla fine del ‘600.

I crop circles sono aumentati gradualmente di numero e complessità tra il 1999 e il 2002, periodo in cui aumentò l’intensità solare.C’è chi sostiene che  questa coincidenza non sia casuale; la luce solare genererebbe delle onde sonore tramite vibrazioni non percettibili. I cerchi  non sono situati solo in Inghilterra ma in tutto il  mondo ;anche in Italia, ad esempio nei pressi di Pordenone e a Cagliari. In quest’ultima città vi sono acque sotterranee e costruzioni legate al culto della Dea Madre. La presenza dell’acqua sembrerebbe un  un elemento determinante al fenomeno dei crop circles. Alcuni pensano che i cerchi nel grano non siano altro che messaggi provenienti dall’Universo. Nell’Universo tutto è suono e questi suoni si trasformerebbero  in cerchi nel grano grazie al potere dell’acqua: l’acqua – e in particolare alcuni tipi di acqua –porterebbe con se un certo tipo di memoria; inoltre, si è costatato che reagisce differentemente di fronte ai suoni. Possiamo ad esempio ricordare che la sillaba AUM .Come sosteneva Pitagola, il suono crea la realtà,  "la geometria sacra nasce dal suono" …e i cerchi nel grano rappresenterebbero, in larga parte, la geometria sacra.


 

Curiosità meteo 

 

Vento: il vento più forte mai misurato è stato di circa 486 km/h ed era associato a un grande tornado che ha colpito l’Oklahoma, USA, il 3 maggio 1999. La velocità è stata rilevata a 30-60 m di altezza e non si conosce la velocità del vento a livello del suolo.

Grandine: i chicchi di grandine più pesanti, chicchi fino ad un chilogrammo di peso, provocarono la morte di 92 persone durante una grandinata nel distretto di Gopalganj, Bangladesh, il 14 aprile del 1986.

Neve: il fiocco di neve più grande fu misurato a Fort Keogh, Montana, USA, il 28 gennaio 1887. Esso misurava 40 cm di larghezza e 20 cm di spessore.

Neve: ciascun fiocco di neve è al 100% differente nella sua struttura rispetto ad un altro. Questo perchè è composto da aghi di ghiaccio coesi tra loro in maniera casuale, dando vita a forme anche simili ma mai identiche.

Tornado: il maggior numero di tornado in 24 ore è 148. Essi spazzarono il “viale dei tornado”, Stati Uniti meridionali e centroccidentali, il 3 e 4 aprile 1974.

Tornado: il tornado più grande è stato misurato il 3 maggio 1999 presso Mulhall, Oklahoma, USA, un tornado di circa 1600 m di diametro fu misurato con la strumentazione doppler dell’Osservatorio Meteorologico mobile dell’Università dell’Oklahoma.

Freddo: Il luogo più freddo regolarmente abitato è il villaggio di Oymyakon, Siberia, Russia, dove la temperatura segnò –68°C nel 1933 e addirittura –72°C in epoca più recente.

Temperatura: la più alta temperatura all’ombra mai registrata è stata di 58°C a Al’Aziziyah nel deserto del Sahara, Libia, il 13 settembre 1922.

Temperatura: la più grande variazione di temperatura in un solo giorno è stata di 56°C. A Browning, Montana, USA, la temperatura scese da 7°C a –49°C tra il 24 e il 25 gennaio 1916.

Temperatura: le più grandi escursioni termiche sulla Terra si verificano intorno al “polo freddo” siberiano, nella Russia orientale. Le temperature a Verkhoyansk hanno fatto segnare differenze di 105°C, da –68°C a 37°C.

Pioggia: la pioggia più intensa in 24 ore è stata di 1.870 mm ed è caduta a Cilaos, Réunion, Oceano Indiano, il 15-16 marzo 1952.

Pioggia: la pioggia più intensa in un mese e in un anno. Il record in un mese è di 9.300 mm a Cherrapunj Meghalaya (India) nel luglio 1861, e il record in un anno spetta sempre a Cherrapunj con 26.461 mm dal 1° agosto 1860 al 31 luglio 1861.

Pioggia: il luogo più piovoso, per quantità di precipitazioni calcolata sul lungo periodo, è Mawsynram, in India, dove cadono in media 11.873 mm di pioggia l’anno.


Il protocollo di Kyoto dovrà essere rinnovato dalla conferenza delle Nazioni Unite
 
L’anno più importante per il cambiamento climatico – dal 2001, quando fu concordato il protocollo di Kyoto – sarà il 2009. Il primo periodo di applicazione del protocollo terminerà nel 2012. Ora il protocollo dovrebbe essere rinnovato alla Conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Uniti in programma a Copenaghen, dal 30 novembre all’11 dicembre 2009. Serve un accordo sostanziale, non una riunione di facciata per stabilire che il problema va affrontato. I paesi sviluppati (in particolare l’America) devono impegnarsi anche giuridicamente a una riduzione delle emissioni di anidride carbonica anche per il secondo periodo di applicazione, che va dal 2010 al 2016 e oltre. I grandi inquinanti tra i paesi in via di sviluppo come la Cina, invece, hanno la necessità di impegnarsi per qualcosa che li aiuti a ridurre le emissioni senza compromettere. Il mondo occidentale, che è stato responsabile della maggior parte delle emissioni fino ad oggi, riconosce che deve fare la sua parte, e ha anche bisogno di trasferire risorse sulla questione per contribuire rendere sostenibile il taglio di carbonio nelle economie emergenti. Il meccanismo dello sviluppo pulito, che è stato istituito con Kyoto per consentire ai paesi ricchi di acquistare crediti di emissioni dalle quote assegnate ai paesi poveri – che hanno storicamente emissioni più contenute – è già qualcosa ma non è sufficiente per la riduzione globale necessaria per battere il cambiamento del clima. Serve un mezzo nuovo, come il superfondo proposto da Jagdish Bhagwati, professore di economia alla Columbia. Bhagwati pensa che il mondo dovrebbe imitare l’approccio dell’America ad altre forme di inquinamento: chi inquina, in sostanza, dovrebbe contribuire a un fondo che paga per le riduzioni. Si troverà un accordo a Copenaghen? Che dipende da ciò che accade a Washington, Bruxelles e Pechino. Gli Stati Uniti hanno la parte più importante. I progressi in materia di cambiamento climatico saranno molto più forti con la nuova amministrazione, che si è impegnata a introdurre l’obbligo federale di tagliare le emissioni di carbonio attraverso un sistema di quote simile a quello che sta cercando di approvare l’Europa. Ciò che non è chiaro, però, sono le risposte alle questioni cruciali: chi farà i tagli? E soprattutto: quanto saranno robusti? Le risposte dipendono da Obama: quando si saprà quanto è disposto a spendere del suo capitale politico per il cambiamento del clima, si avranno le risposte a queste domande. Non sarà facile per il nuovo presidente mettere d’accordo gli oppositori, che temono che il taglio delle emissioni comporti sacrifici pesanti in termini di perdita di posti di lavoro derivanti da costi di produzione. Settori come l’alluminio, il cemento, l’olio e le quattro ruote, temono un impatto pesante sulla loro redditività. Probabilmente la Casa Bianca adotterà le "rettifiche di confine" (un sistema di tassazione sulle merci provenienti da paesi che secondo l’America non fanno abbastanza per ridurre le emissioni). Ma l’amministrazione Usa deluderà i verdi andando scegliendo un sistema che mette un blocco al prezzo delle emissioni, e fissa un tetto di anidride carbonica comunque superiore a quello auspicato dagli ambientalisti. Anche con un compromesso, ottenere una legge dal Congresso prima di Copenaghen, sarà estremamente difficile. L’Unione europea ha in cima all’agenda provvedimenti contro i cambiamenti climatici. Per attuare il protocollo di Kyoto, ha istituito un pionieristico sistema di scambio delle quote tra le imprese dei paesi membri ha in sostanza dato un prezzo alle emissioni di anidride carbonica. Nel 2007 la Commissione europea ha presentato il pacchetto 20 20 20: taglio delle emissioni del 20% rispetto ai livelli del 1990, 20% di efficienza energetica in più e 20% di energia da fonti rinnovabili. Tutto entro il 2020. Ma il piano deve essere approvato dal Consiglio dei ministri e al Parlamento europeo nel 2009 e c’è una forte opposizione dei paesi che dipendono dall’industria pesante o, come la Polonia, che producono energia con il carbone. Anche un cambiamento dell’atteggiamento di Pechino è fondamentale per un accordo a Copenaghen. Il rifiuto della Cina ad accettare qualsiasi forma di costrizione ha portato l’America a non sottoscrivere Kyoto nel 2001. In questi giorni la Cina, che oggi è il più grande inquinatore del mondo, ha accettato la necessità di agire contro i cambiamenti climatici.
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misteri della natura

Le nubi del terremoto
 

Colonne di fuoco, globi di luce, nuvole in fiamme, lampi improvvisi: sono i misteriosi bagliori che la terra emette prima e durante le scosse sismiche più violente.
Nel caso del terremoto dello
Sichuan (Cina), 30 minuti prima della scossa sono state riprese queste nuvole iridescenti.
Anche nel recente sisma in Abruzzo sono state osservati nubi rossastre improvvise e inconsuete.

Studiando questi fenomeni gli scienziati vogliono comprendere meglio i terremoti. Per prevederli.

link al video di YOUTUBE

 


 

IL MONDO SOTTO I GHIACCI

Per godersi lo spettacolo questo scalatore si è dovuto addentrare all’interno del ghiacciaio Langjokull, in Islanda. Spingendosi fino a 25 metri di profondità sotto il ghiaccio. Non proprio una passeggiata ma ne è valsa la pena: intorno a lui una grotta di "cristallo" dovuta all’azione erosiva dell’acqua e a particolari fenomeni geotermici.
Questo tipo di caverne è molto diffusa in Islanda, ricoperta da circa 11.400 chilometri quadrati di ghiacciai (mezza Toscana). Ma è uno spettacolo per pochi. Esplorarle è infatti, un’impresa difficile e piena di pericoli.

Esplorare una caverna di ghiaccio può essere un’esperienza tanto affascinante quanto pericolosa: bastano infatti un abbigliamento sbagliato e un tempo di permanenza troppo lungo che la temperatura e il 99 per cento di umidità possono causare gravi problemi di ipotermia. Queste caverne sono generalmente frutto dell’erosione provocata dall’acqua che si insinua nel ghiaccio: in inverno un vento ghiacciato che soffia attraverso le grotte ghiaccia l’acqua che proviene dallo scioglimento estivo dei ghiacciai. In estate invece una brezza fresca fluisce dalla profondità delle caverne all’entrata ostacolando l’entrata del calore esterno.

 

Il pieno? Me lo faccio in bagno

Un nuovo tipo di biocombustibile inesauribile, a basso costo e basso impatto ambientale sta per essere adottato in Norvegia: deriva dai rifiuti solidi umani. E non puzza! Un nuovo progetto sviluppato in Norvegia rivoluzionerà il mondo dei biocarburanti: dal 2010 inizieranno a circolare per le strade di Oslo degli autobus alimentati a biometano di produzione… umana. Ole Jakob Johansen, responsabile del progetto ha recentemente messo a punto un procedimento grazie al quale è possibile ottenere metano dalla fermentazione dei detriti solidi recuperati dalle fognature.
Giacimenti umani. Ciascuno di noi, andando in bagno, produce ogni anno l’equivalente di otto litri di diesel. Per una città come Milano, che ospita 1.300.000 abitanti, significa una produzione annua di 10,4 milioni di litri di carburante, sufficienti a far lavorare 300 autobus per 100.000 km l’uno, ma con un impatto ambientale molto più contenuto: il biometano infatti è neutrale dal punto di vista delle emissioni di CO2, rilascia il 78% in meno di nitrati e il 98% in meno di polveri sottili rispetto al gasolio fossile. Per non parlare del prezzo, che compresi i costi di produzione potrebbe essere del 30-40% più basso rispetto a quello del diesel.
Mangiare per fare il pieno. A differenza dei comuni biocarburanti ottenuti dalla fermentazione dei cereali, il biometano non impatta sulla produzione mondiale di cibo, risolvendo non pochi problemi di natura economica ed etica. La città di Oslo conta di mettere in servizio circa 350 autobus alimentati a biometano entro la fine del 2010. E per la puzza? Gli esperti affermano che non si sente assolutamente niente. Sarà vero? Non resta che attendere… naso al vento.


Signore, lei hai un albero nei polmoni !

No, non è una barzelletta, è un fatto realmente accaduto a un ventottenne russo di Izhevsk: Artyom Sidorkin. Il prof. Vladimir Kamashev aveva operato il giovane, pensando di dover asportare dai polmoni un tumore maligno ma, durante l’intervento, ci si è resi conto che si trattava di un abete di 5cm germogliato all’interno del polmone. La conifera provocava al giovane grandi dolori, dovuti essenzialmente agli aghi che penetravano i capillari. I medici sospettano che l’abete sia germogliato per via di un seme inalato inavvertitamente dal giovane.

 
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